Qualche informazione utile

Pedala più a lungo, raggiungi posti incredibili, goditi ogni istante.

A differenza di quello che ancora molte persone pensano, una bici a pedalata assistita non è un motorino, ma una bici a tutti gli effetti, con un motore elettrico che ti aiuta nei momenti più difficili e impegnativi del percorso. I motori hanno diversi livelli di potenza, che si possono selezionare e variare facilmente grazie ad un comodo controller solitamente posizionato sul manubrio, e inoltre si può pedalare anche con motore spento o a livello zero. È quindi molto facile decidere se fare più o meno fatica a seconda del percorso o di come ci si sente.
In Italia i motori delle e-bike sono per legge limitati a 25 Km/h. Questo non significa che non sarà possibile oltrepassare questa soglia di velocità, ma solo che lo si potrà fare con le proprie gambe, senza quindi l’ausilio del motore, che tornerà in funzione al di sotto della soglia massima di 25 km all’ora.

Esistono diversi tipi di motori, ma possiamo pensare principalmente a 2 categorie: i motori che hanno un sensore di coppia e sensore di velocità, e quelli che hanno solo il sensore di velocità.

Il compito del sensore di velocità è quello di percepire che siamo in movimento e a quale velocità ci stiamo muovendo e senza questo sensore o per un malfunzionamento dello stesso le e bike non andrebbero in quanto per il motore saremmo sempre fermi.

Il sensore di coppia ha invece il compito di percepire lo sforzo che stiamo facendo sui pedali e fare sì che il motore eroghi potenza in base a questo. Quindi in questo caso non basterà solo pedalare con il livello massimo di assistenza per avere il massimo della potenza del motore, ma questa verrà invece erogata solo con un grande sforzo quando il motore sarà impostato sul livello massimo di assistenza.

Alcuni motori possono essere centrali (in mezzo al movimento centrale) e solitamente li troviamo su biciclette come mountain bike o trekking, a volte anche gravel.
Altre volte il motore può essere sulla ruota posteriore o anteriore, questi si trovano per lo più su biciclette urbane o sulle gravel e biciclette da corsa a pedalata assistita.

Il motore sulla ruota consente di avere meno attrito e meno trascinamento quando il motore non è in funzione e ci troviamo oltre i 25 km/h rispetto a quello centrale, mentre i motori centrali sono solitamente più potenti e consentono un’erogazione più fluida della potenza. Essendo più potenti vengono il più delle volte associati a batterie con wattaggio più alto, e incidono maggiormente sul peso complessivo della bicicletta finita. I motori centrali sono solitamente muniti di sensore di coppia.

I motori sulla ruota invece consumano meno e pur venendo associati a batterie di wattaggio inferiore consentono spesso una maggiore autonomia, proprio per lo sviluppo di una potenza minore e per il fatto che ,dando meno attrito alla pedalata a motore spento, in piano consentono di superare con tranquillità i 25 km/h, permettendo un utilizzo del motore e quindi un consumo della batteria, quasi solo nei punti in salita e più ripidi.

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